OMOTRANSFOBIA proposta di Legge

Da buon liberale non odio nessuno e ritengo che ognuno possa fare ciò che vuole basta che non crea danno ad altri e non offenda o discrimini la dignità di altri e non metta a rischio la convivenza comune di una società democraticamente organizzata.

Altro che il PD è nemico della famiglia come leggo da un manifesto posto in vetrina della lista civica che siede in Consiglio Comunale sotto il titolo “muoviamo Seveso”. Questo Governo ha approvato il decreto legge family act che è una buona premessa, come sino ad ora non si era mai fatto, alla messa in atto di misure a sostegno delle famiglie. Ecco la differenza e mi permetto di dire la bellezza della nostra visione: dal singolare al plurale, le famiglie.

Il manifesto in questione è un concentrato fondamentalista, con qualche bugia per la causa, proprio perché gli autori hanno la pretesa e la presunzione d’imporre un unico modello e non tengono conto (non vogliono) della complessità e della variabilità storica della convivenza familiare.

Fatta questa premessa per dire che la famiglia non c’entra nulla con il pretesto del manifesto posto in vetrina.

La questione è che Il 27 luglio approda in commissione parlamentare la proposta di legge contro l’omotransfobia. Il testo raccoglie diverse proposte di parlamentari  in almeno due decenni, (relatore Alessandro Zan Deputato PD) con l’obiettivo di prevenire e contrastare l’insorgere di condotte discriminatorie e violente motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, nel rispetto degli articoli 2, 3 e 21 della Costituzione.

Come più volte scritto e ribadito, il “reato di opinione”  non c’è, non è contemplato, non esiste.

Come scrive Minoia sul quotidiano  “Avvenire “ del 1 luglio: “tutte iniziative ad alto tasso di rischio ideologico che sarebbe però sbagliato bollare subito come propaganda lgbt a senso unico. Con una gestione equilibrata e senza estremismi potrebbero rivelarsi anche ottime occasioni educative. La disponibilità a mettersi in gioco anche, ma non solo, da parte dell’associazionismo familiare sarà la discriminante decisiva. “

Un atteggiamento auspicabile è quel mettersi in gioco, espressione di una società contemporanea tendente alla ricerca di un maturo equilibrio capace di escludere ogni forma di squadrismo ideologico foriero dei più cupi e tremendi anni della nostra storia.  L’Italia, la nostra amata Italia merita un clima nuovo e costruttivo a beneficio di tutti. Non è questo ciò che il Covid 19 ci suggerisce tra le altre cose?

Non è affatto una legge liberticida, antidemocratica e pericolosa come qualcuno vuole far credere. Il relatore della legge ha spiegato che “È un testo integrato che affronta sia la parte penale che la parte di azioni positive, vedi i centri di antidiscriminazione e le case rifugio. Insieme all’UNAR, poi, tutta una serie di politiche positive, di prevenzione, di campagne anche culturali contro sentimenti di omotransfobia molto diffusi nel Paese. È una legge importante perché ogni giorno è un bollettino di guerra, dove delle persone, solo perché si tengono per mano vengono picchiate, solo perché sono gay, lesbiche, bisex, transessuali e donne. Il problema delle vittime dei crimini d’odio è molto grave, ecco perché noi, qui come legislatori, dobbiamo farci carico di un problema civile molto forte. L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Europa che non si è ancora dotato di una legge contro i crimini d’odio.”

Se la legge verrà approvata dal Parlamento ecco che cosa cambierà (dal Corriere della sera):
Come cambierà il codice penale?

Agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale verranno aggiunte poche parole. L’articolo 604-bis sarà così modificato (in corsivo l’integrazione): è punito con «la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro» chi «istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere» (lettera A); è punito con «la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Come detto, nessuna modifica è prevista nella parte in cui l’articolo 604-bis parla di «propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico». All’articolo 604-ter del codice penale , invece, sarà aggiunta una nuova circostanza aggravante: la pena è aumentata fino alla metà «per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale, religioso o fondato sull’omofobia o transfobia».

Ora, in una nota il Presidente Sergio Mattarella afferma che «Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione»; un segnale importantissimo, dato che finora è sempre stata un’interpretazione restrittiva della Costituzione a rappresentare uno scudo contro l’avanzamento del nostro Paese.

Speriamo che anche questo cambi, e che le barriere con cui dovremo convivere nei prossimi mesi siano solo di plexiglas. 

Lascia un commento